Il 3 Maggio si  è svolto a Trapani il Talk Show organizzato da Il Comitato delle Donne all’interno dell’evento Premio Saturno. Ospiti della Serata, il Prof. Renzo Vento, La Giudice Caterina Brignone, La Sociologa Ignazia Bartholini, e il Dott. Emanuele della Squadra Mobile di Trapani.

Il tema di spicco su cui si è basata la riflessione degli ospiti e degli invitati al momento è stato il ruolo delle donne nella sfera pubblica, e il ruolo della donna invece negli ambiti della vita privata.  Riflessioni sull’antinomia del XXI secolo.

La voglia di potere e oggettivazione di questo, annidato in ogni forma di relazione tra le persone, chiave di lettura di molti aspetti degli scambi sociali, soprattutto quelli tra uomo e donna, è stato analizzato e discusso come questa forma di potere cerca forme di aggettivazioni e sfocia spesso da parte negli uomini in atti di violenza.

Negli ultimi decenni le più prestigiose istituzioni internazionali come l’ONU hanno dedicato una parte importante e produttiva delle proprie risorse a cercare di rilevare i dati che siano in grado di descrivere la differenza di genere in molte delle sue sfaccettature, e Il Comitato delle Donne ha cercato grazie all’apporto di ospiti di grande rilievo di valutare le dinamiche  relazionali nella nuova  dimensione di genere, cercando di capire se, il ruolo delle donne nella sfera pubblica sia in qualche modo da considerarsi “una rivoluzione incompiuta”.

Si è inoltre cercato di capire che rapporto vi sia tra emancipazione e violenza sulle donne.

“Quanto più oggi il potere assume caratteristiche femminili determinate dall’affermazione delle donne nei campi plurimi della scienza, dell’arte e, non ultima, della politica, tanto più la violenza assume i confini concreti e inquietanti del partner e quindi, della persona con cui si condivide il proprio vissuto in una relazione di prossimità” ha affermato la Sociologa Ignazia Bartholini.

Dal dibattito si è notato come la violenza sia sempre più “domestica. Il talk show è iniziato parlando del ruolo delle donne Trapanesi, prime firmatarie della petizione che richiedeva il diritto al voto già nel 1860, questa riflessione per comprendere come il votare è partecipare ed esercitare un diritto costituzionale esprimendo un diritto che è anche un potere democratico. Da qui alcune riflessioni.

“È decisamente plurisfaccettata la realtà delle donne di oggi, che possono essere vincenti sul “palcoscenico” della vita sociale, vittime sofferenti o – come spesso accade – “equilibriste”, chiamate a destreggiarsi tutti i giorni tra lavoro, casa, affetti e tante responsabilità” afferma la giudice Caterina Brignone.

Lo Stato ha riconosciuto diritti ed ha offerto alle vittime mezzi di difesa, ma sta ancora alle donne, specie a quelle che “ce l’hanno fatta”, continuare a portare avanti una battaglia che resta, in gran parte, culturale, operando – come auspicava già una delle fondatrici del femminismo a fine del 1700 – «riformando se stesse, per riformare il mondo».

Il primo incontro di un ciclo che vede protagoniste le donne, i loro corpi e le loro menti e il modo in cui vengono condizionate dal sistema mediatico e di potere.